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  • Immagine del redattoreFrancesca

Che meraviglia "Le città sull'acqua"!

Aggiornamento: 9 lug 2018

La gente che nasce e vive nelle "città sull'acqua" ha un'altra anima. Un'anima che sogna di continuo e che, carica di luce e di energia, trasforma i pensieri in straordinari progetti di vita. Un'anima artistica, che crea di continuo. E che può riflettersi su preziose tele, come quelle in mostra al PAN Palazzo delle Arti di Napoli dal 24 marzo al 15 aprile: "Le città sull'acqua" di Sara Giusti a cura di Enzo Battarra.


Come sono le città di Sara?

Vivono sull’acqua le città di Sara Giusti. Vivono di notte, hanno luci irreali, si specchiano nell’acqua e nei sogni. Sono città stratificate, metropoli futuribili, agglomerati urbani che si inerpicano su su fino a coprire colline, fino a sfidare il cielo. Lo skyline è frammentato, ondulante, contrassegnato da vette e picchi. Questi addensamenti abitativi contengono la vita, la custodiscono e la nascondono. Scorre un tempo senza tempo nei vicoli senza sole, nelle pieghe degli edifici. Tutto è nascosto dai fabbricati che determinano la forma della città. E l’uomo non prende forma. L’architettura sì. Ma il paesaggio architettonico è corroso dal silenzio.

Sono città invisibili, forse invivibili, sono immaginarie e, perché no, inventate. Sono ricordi liquidi addensati in forme urbane, sono quartieri mentali fluidi, fluttuanti. Galleggiano sull’acqua. Nascono dall’acqua, quella della tempera. E si incontrano sulla carta cerata con i frammenti di collage. Queste sono le città di Sara Giusti.


Le sue città di mare iniziarono a materializzarsi negli anni Settanta. Hanno sfidato correnti e movimenti, mode e ritorni all’ordine. E, come tutte le sue opere, hanno sempre avuto un tessuto di grande innovazione, un anelito irrefrenabile di ricerca, una tumultuosa passione verso una bellezza onirica, immateriale.

Chi è Sara Giusti?

Lei era una donna di mare. Nata a Palermo e vissuta fino alla soglia dei cent’anni a Napoli. Ha conosciuto il male del mondo, le dittature, le guerre, i disastri naturali e quelli provocati dall’uomo. Ma anche il clima delle avanguardie artistiche, che le hanno dato respiro e dimensione universale.

Opere innovative realizzate da una donna innovatrice, con il passo più veloce dei suoi stessi tempi.

Nel corso della produzione delle città sull’acqua ci sono stati altri filoni di ricerca. Ha dipinto “creature” Sara Giusti, sagome che si agitano come ombre su palcoscenici irreali. Si portano dentro tenzoni dialettiche e cavalleresche. Negli accenti più figurativi sono eleganti ed evanescenti macchine umane. E, dopo le città sull’acqua, verranno i sinorami, intricati territori della luce, grovigli di segni e di colori, sinfonie visive. Pensieri di luce. Non c’è più paesaggio, non c’è più figura. La pittura danza felice. È l’ultimo omaggio ai semi delle avanguardie. C’è l’astrazione geometrica, c’è il disegno automatico dei surrealisti, c’è il vortice futurista. C‘è Sara Giusti che racconta la sua vita. Lei che è rimasta per sempre giovane.


SARA GIUSTI

LE CITTÀ SULL'ACQUA

A cura di Enzo Battarra

PAN | Palazzo delle Arti Napoli

Via dei Mille, 60

Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso: 18.30)

Martedì: chiuso

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